8. BOLLA «EX NOSTRI PASTORALIS OFFICI» DI GREGORIO XIII

PARTE PRIMA SEZIONE PRIMA

EDIZIONE DEI DOCUMENTI PONTIFICI

Traduzione e note di
RENATO GASTALDI
e
COSTANZO CARGNONI

I FRATI CAPPUCCINI. Documenti e Testimonianze del Primo Secolo. A cura di COSTANZO CARGNONI. Roma 1982, 118-121.

8. BOLLA «EX NOSTRI PASTORALIS OFFICI» DI GREGORIO XIII

Roma, 6 maggio 1574. – Viene revocato il breve di Paolo III (doc. 5), e si concede licenza di stabilirsi e di fondare case, luoghi, custodie e province secondo il costume dell’Ordine nelle regioni della Francia e di tutta la terra.

Fonte: AGO, QA 227, n. 317, transunto autentico del 3 giugno 1574; edito in AC I, 795s; BC I, 35 e V, 1s. Cf. supra, nota 74.

59 Gregorio vescovo, servo dei servi di Dio, a perpetuo ricordo del fatto.

1. In forza del nostro ufficio pastorale, prestiamo volentieri attenzione a quanto è diretto a favorire l’ampliamento di ogni istituto religioso, specialmente di quelli che, per una speciale devozione delle popolazioni, sono richiesti in determinate località.[1]

60 2. Ora, pertanto, viene espresso il desiderio che la congregazione dell’Ordine dei frati minori, detti cappuccini, costituita da tempo in Italia con molta utilità e attualmente in fase di costituzione anche nelle regioni della Francia, in particolare nell’alma città di Parigi,[2] sia consolidata. Tuttavia Paolo III, di felice memoria, nostro predecessore, a motivo di certe situazioni a suo tempo indicate, dispose motu proprio, per santa obbedienza e sotto pena di scomunica latae sententae, che i diletti figli, il vicario generale e i frati del predetto Ordine e congregazione, non ardissero trasferirsi oltre i monti e accettarvi nuovi luoghi, fino a che egli non avesse disposto diversamente nel capitolo che si doveva celebrare in Roma. Il predetto vicario e i frati sono convinti che simile comando sia decaduto con la morte del nostro predecessore anzidetto; temendo, tuttavia, di incorrere in qualche colpevole trasgressione, fino a questo momento non hanno osato compiere alcun atto contro di esso, senza la licenza della Santa Sede.

61 3. Noi, nell’intento di ampliare la Religione, abroghiamo, con l’autorità delle presenti lettere, tale proibizione, e concediamo al vicario e ai frati predetti, nei confronti della medesima, la restitutio in integrum. Anzi, diamo loro licenza di estendersi nelle regioni della Francia e di tutta la terra, con la facoltà di costituirvi e fondarvi case, luoghi, custodie e province, secondo il loro costume.

4. Non sono di impedimento a quanto premesso, inoltre, costituzioni e ordinanze apostoliche, né statuti e consuetudini dell’Ordine e congregazione predetti, muniti di conferma apostolica, di giuramento o di qualsiasi altro vincolo.

62 5. Poiché sarebbe difficile inviare le presenti in ogni luogo in cui sarebbero necessarie, disponiamo che a qualunque trascrizione di esse, anche stampata, sottoscritta da un pubblico notaio e munita del sigillo di una persona costituita in una dignità ecclesiastica, si debba prestare la stessa fede, in tribunale e fuori, che si presterebbe alle presenti, se fossero esibite o mostrate.

6. A nessuno sia lecito, perciò, infrangere questo scritto della nostra abrogazione, restituzione, concessione e disposizione, o, con temerario ardire, contravvenirla. Se qualcuno poi presumerà di attentare questo, sappia che incorrerà nell’indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati apostoli Pietro e Paolo.

Data in Roma, presso S. Pietro, l’anno dell’Incarnazione 1574, ai 6 di maggio, nel secondo anno del nostro pontificato.


GREGORIUS EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI

Ad perpetuam rei memoriam.

1. Ex nostri pastoralis offici debito, ad ea libenter attendimus, per quae singularum religionum propagationi consulatur, maxime vero illarum quae alicubi ex speciali populorum devotione optantur.

2. Cum itaque religio Ordinis fratrum minorum congregationis capuccinorum nuncupatae, dudum in Italia salubriter instituta, nunc etiam in partibus Galliarum et signanter in alma civitate Parisiensi institui copta, ad finem perduci desideretur; sed quia alias felicis recordationis Paulus papa III predecessor noster, ex certis tunc expressis causis, in virtute sanctae oboedientiae et sub excommunicationis latae sententiae poena, dilectis filis vicario generali et fratribus dietorum Ordinis et congregationis, motu proprio praecepit ne, donec a se, in capitulo generali eiusdem Ordinis, quod in Urbe cele. brandum erat, aliud super eo determinatum foret, sese ultra montes transferre aut loca de novo inibi acceptare auderent: ipsi vicarius et fratres, etsi hoc praeceptum, dicti praedecessoris obitu, creditum sit expirasse, veriti tamen crimen transgressionis, nihil omnino contra illud absque dictae Sedis permissione, ausi sint hucusque attrectare.

3. Nos, religionis ampliandae studio, prohibitionem praedictam ac quidquid a dicto predecessore eius causa decretum est, auctoritate praesentium abrogamus, ac vicarium et fratres praedictos contra illa in integrum restituimus. Quin etiam illis ad Gallias et ceteras omnes Orbis partes libere transeundi et ibidem domos, loca, custodias et provincias, iuta eorum morem, tundandi et instituendi licentiam tribuimus.

4. Non obstantibus praemissis, ac constitutionibus et ordinationibus apostolicis, necnon Ordinis et congregationis praedictorum iuramento, confirmatione apostolica, vel quavis firmitate alia roboratis statutis et consuetudinibus, ceterisque contrariis quibuscumque.

5. Quia vero difficile esset praesentes, quocumque illis opus erit, perferri, volumus ut illarum transumptis, etiam impressis, manu notari pubblici subscriptis et sigillo persona in dignitate ecclesiastica constitutae munitis, eadem prorsus fides adhibeatur in iudicio et extra, quae presentibus adhiberetur, si exhibitae forent vel ostensae.

6. Nulli ergo omnino hominum liceat hanc paginam nostrae abrogationis, restitutionis, tributionis et voluntatis infringere, vel e ausu temerario contraire. Si quis autem hoc attentare praesumpserit, indignationem omnipotentis Dei et beatorum Petri et Pauli apostolorum eius, se noverit incursurum.

Datum Romae apud Sanctum Petrum, anno Incarnationis Dominicae millesimo quingentesimo septuagesimo quarto, pridie nonas maii, pontificatus nostri anno quarto.

  1. Nel 1574 i cappuccini erano stati richiesti da varie nazioni, soprattutto dalla Francia fin dal 1562 e dalla Spagna fin dal 1570. Cf. Melchior a Pobladura, Historia generalis OFMCap., I, Romae 1947 81-98.
  2. Sulla venuta dei cappuccini in Francia vedi nella parte IV, sez. I.