Dottrina del puro amore in Lorenzo da Parigi

PARTE QUARTA

ESPANSIONE E INCULTURAZIONE

SEZIONE PRIMA

II

DOTTRINA DEL PURO AMORE IN LORENZO DA PARIGI

a cura di

OPTATUS VAN ASSELDONK

2

I FRATI CAPPUCCINI. Documenti e Testimonianze del Primo Secolo. A cura di COSTANZO CARGNONI. Roma 1982, IV, 211-236.

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Lorenzo da Parigi († 1631), entrato nell’Ordine nel 1581 e formato sotto il magistero di Giuliano da Camerino e Girolamo da Castelferretti, ambedue della provincia delle Marche, è autore di due libri: Le Palais de l’amour divin, Paris 1602 (altre edizioni Paris 1603 e 1614, quest’ultima molto ampliata). Il libro circolava, manoscritto, già prima della stampa, dal 1599. L’altro suo scritto porta il titolo: Les tapisseries du divin amour, Paris 1631.

Nella dedica del suo libro principale, Le Palais, alla regina di Francia Caterina Maria de’ Medici, fondatrice-protettrice dei cappuccini francesi, l’autore invoca una benedizione speciale su di essa da parte della Madonna, che viene nominata coi titoli di «Figlia del Padre, Sposa dello Spirito Santo, Madre del Figlio Dio-Uomo»: «en qui Dieu Trine Un a planté le guidon de son très-pur amour», in cui Dio Trino e Uno ha piantato lo stendardo del suo purissimo amore.

La dottrina di Lorenzo si differenzia da quella di Benedetto di Canfield più in apparenza che in realtà. Invece della volontà di Dio egli prende il tema dell’amore puro come centro e culmine della perfezione. La Règle e Le Palais in fondo si incontrano nella dottrina dell’unica pura intenzione della volontà o dell’amore di Dio, oppure della gloria e presenza di Dio, come fa Lorenzo specialmente nell’edizione del 1614. Infatti sotto queste diverse forme essi insegnano l’unico amore che è Dio o la carità che è Dio, o Dio solo, unico Bene come unico motivo di tutta la vita spirituale dell’uomo.

In questa sintesi concordano tutti gli autori mistici francesi e belgo-fiamminghi, e in questo modo implicitamente raggiungono l’ispirazione vitale di tutta la vita di Francesco, già ricevuta prima della sua conversione definitiva e totale, ossia il motivo decisivo: per amore di Dio, nella carità che è Dio.[1]

Lorenzo da Parigi appare il primo autore francese che espressamente fonda la sua dottrina mistica sui capitoli 5 e 10 della Regola bollata, cioè sulla ricerca dello Spirito del Signore e la sua santa operazione, a cui tutte le cose devono servire, essendo il fine di tutti gli esercizi.

Fonte: Laurent de Paris, Le Palais d’amour divin de Jésus et de l’âme chrestienne, Paris 1602, ff. 12v-15r (n. 1), 159r-161v (n. 2), 596v-600r (n. 3), 602v-603r (n. 4). — Bibliografia fondamentale: Optat de Veghel, Benoît de Canfield, 394-399; id., Frères Mineurs, in Dict. Spir. V, Paris 1962-1964, 1372s; M. Dubois-Quinard, Laurent de Paris. Une doctrine du pur amour en France au débout du 17e siècle, Roma 1959; id., Laurent de Paris, in Dict. Spir. IX, Paris 1976, 406-415 (le prove dell’autore non sono sempre convincenti); Kent Emery, Mysticism and the coincidence of opposites in sixteenth and seventeenth-century France, in Journal of the History of Ideas (1984) 3-23 (parla specialmente di Benedetto da Canfield e di Lorenzo di Parigi).

1. Soprattutto desiderare di avere lo Spirito del Signore e la sua santa operazione, scopo di tutti gli esercizi

9222 Ora tutte queste bontà non sono che effetti o atti di perfezione, che tuttavia, derivando da noi, non sono immuni dall’amor proprio, poiché è ben difficile che là dove il viatore, l’uomo – dico – che è in questo mondo, formalmente agisce, nella sua operazione d’amore sia escluso ogni proprio interesse. Ma quando piace a Dio fare del nostro spirito un suo strumento e assorbirlo in sé per la sua santa inazione o intima operazione, commisurandosi in lui e in lui operando ciò che gli piace, senza che il nostro spirito per allora vi mescoli atti di proprietà, allora cessa l’imperfezione e la perfezione vi regna.

[…] Or toutes ces bontez ne sont qu’effects ou actes de perfection, qui mesme (comme provenans de nous) ne sont pas libres d’amour propre, car il est bien difficile que là où le viateur, l’homme (je dis) qui est en ce monde formellement agit, qu’en son operation d’amour tout son propre interest en soit eiloigné; mais quand il plaist à Dieu se saisir de nostre esprit, comme son propre instrument, et l’engloutir en soy-mesme par la saincte inaction ou operation intime, se commesurant en luy, et opérant en luy ce que bon luy semble, sans qui nostre esprit pour lors y meslange de ces actes proprietaires, icy l’imperfection cesse, et la perfection regne.

Allora il nostro spirito veramente afferrato e conquistato dallo Spirito di Gesù Cristo, come dice l’Apostolo,[2] si trova nella sua perfezione, dal momento che il grande operatore, le cui azioni sono perfette, vi ha messo la mano.

Alors nostre esprit vrayement apprehendé et comprins par l’esprit de Iesus Christ (comme dict l’Apostre) est en sa perfection, car le grand ouvrier, duquel les oeuvres sont parfaictes, y a mis la main.

9223 Ad ogni modo non è che anche la nostra franchezza di spirito o libera applicazione e adesione d’amore non vi concorrano, poiché siamo strumenti vivi e volontari di Dio. Solo che questa collaborazione è piuttosto un [13r] semplice abbandonarsi a un altro che lo porta, è un puro acconsentire dal profondo del nostro spirito consegnatosi a Dio intimamente con una certa sofferenza e pura passività della santa operazione dell’amore infinito nella punta dello spirito, centro e fondo dell’essenza dell’anima data in preda a Dio, lasciata in balia dello Spirito Santo, reclinata fra le braccia di Gesù Cristo, per fare di noi, in noi o per noi, a suo piacimento, non altro che un atto d’amore allora formato sensibilmente e percettibilmente verso Dio, come sarebbe un’offerta fatta attualmente a Dio, o una aspirazione e un desiderio d’unione.

Ce n’est pas toutesfois que nostre franchise d’esprit ou libre application et adhésion d’amour n’y concurrent aussi, (car nous sommes instruments vifs et volontaires de Dieu). Mais c’est que cette concurrence est plustost un [13r] simple delaissement de soy à un autre, qui l’emporte, un simple consentement du fond de nostre espirt, donné à Dieu intimement par une certaine souffrance et simple passion de l’opération saincte de l’amour infiny en la cime de l’esprit, centre et fonds de l’essence de l’âme, donnée en proye à Dieu, abandonnée au Saint-Esprit, consignée entre les bras de Iesus Christ, pour faire de nous, en nous ou par nous à son plaisir, que non pas un acte d’amour pour lors sensiblement et perceptiblement formé vers Dieu: comme seroit une offrande faite actuellement à Dieu, ou une aspiration et désir d’union.

9224 Ma come avviene[3] quando un bimbo desidera di essere preso in braccio dal suo papà, che questi lo prende, lo alza e lo stringe al cuore, e il bimbo si lascia cost prendere, senza contribuirvi se non col solo desiderio iniziale e il suo consentimento successivo, lo stesso immaginate che avvenga fra questo dolce Padre Celeste e lo spirito amoroso.

Mais comme on voit un enfant désireux d’estre porté entre les bras de son père, qui seroit de luy prins, enlevé et joint à son sein, et se laisseroit enfant ainsi emporter, sans Y apporter que son seul desir au commencement, et son consentement après, le mesme jmaginez vous qu’il en arrive entre ce doux père céleste et l’esprit amoureux.

Come è veramente beata l’anima, alla quale è concessa questa cosa, felice di trovarsi in un banchetto così sontuoso, servita di cibo e bevande così squisite! E ancora beata nel vedersi introdotta nella cantina di questo sommo Re, inebriata da questo vino di delizie, vino di amore, prelibato [13v] e gustosissimo della felicità benedetta di cui godono i beati abitatori di questo palazzo di gloria!

Qu’heureuse est pour vray l’âme, à qui cecy est concedé, heureuse de se trouver en un banquet si somptueux, servie de mets et viandes si exquises! Et heureuse encor de se voir introduicte au celiet de ce gran Roy, enyurée de ce vin de délices, vin d’amour et préliba-[13v]tion vu avant-goust de contentement bienheuré, dont jouissent les bienheureux au beau séjour de ce palais de gloire!

Allo stesso modo, dunque, che vi è differenza tra l’azione divina e quella umana, così c’è diversità fra i suddetti atti, chiamati da qualcuno perfezione, e questa perfezione essenziale che ora intendiamo tracciare nei suoi primi aspetti. Perciò l’Apostolo dice: Quotquot perfecti sumus, hoc sentiamus; quanti siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti.[4]

Autant doncques qu’il y a de distance entre l’operation divine et l’operation humaine, autant y a-il de difference entre Ces actions susdites qu’aucuns ont dit et appellé perfection, et cette perfection essentielle, dont nous venons de tracer les premières couleurs. Pource l’Apostre dit: Quotquot perfecti sumus, hoc sentiamus, tout tant que nous sommes de parfaicts, ressentons cecy.

È non è a caso che il padre san Francesco nella sua Regola raccomandi ai suoi frati che abbiano presente che devono desiderare sopra tutte le cose di avere lo Spirito del Signore Gesù Cristo e la sua santa operazione[5]; a questo Spirito (dice ancora in altro luogo) tutte le cose devono servire[6] come al fine ultimo di ogni esercizio.

Ce n’est point sans raison que le Père S. François en sa Reigle recommande à ses frères, qu’ils prennent garde que par dessus toutes choses ils doivent désirer d’avoir l’Esprit de nostre Seigneur Iesus Christ et la sainte operation, auquel Esprit (comme il dit autre part) toutes choses doivent server comme à la dernière fin de tous les exercices.

9225 Che nessuno, dunque, si gonfi e creda di essere perfetto quando si esercita nell’umiltà o nel disprezzo di sé o nella rassegnazione e simili virtù, perché quando noi pratichiamo queste virtù per bloccare qualche passione risvegliatasi improvvisamente in noi, vuol dire che siamo ancora ben lontani dal traguardo e che le sante abitudini non hanno ancora acquistato la loro forza e non si sono [14r] radicate interiormente e quindi noi non ci siamo ancora immersi per eccessivo amore in quel profondo mare della divinità.

Que personne doncques ne s’enfle et ne cuide estre bien parfaict, quand il exerce cu l’humilité, cu la haine de soy, ou la résignation et semblables, car quand nous practiquons ces vertus pour dompter quelques passions fraichement reveillées en nous, c’est signe que nous sommes encor bien esloignez du but, c’est signe que les sainctes habitudes n’ont encor prins leur force et leur [14r] racine d’enhaut, et que nous n’avons encor singlé en cette profonde mer de la divinité par excessif amour.

Tuttavia nessuno deve lasciarsi prendere dalla pusillanimità di spirito e dallo scoraggiamento nello scorgere la perfezione così sublime; piuttosto si riconosca indegno e incapace di acquistare una si rara perla. Questo, dico, non vi faccia perdere cuore, o anima!, fino al punto da tralasciare i buoni esercizi iniziati: sarebbe un enorme inganno di Satana e un’estrema indolenza della vostra franchezza.[7]

D’ailleurs que pas un ne se laisse emporter à une pusillanimité d’esprit et descouragement, pour voir la perfection située en si haut lieu, et se recognoistre davanture foible, pour conquester un si rare joyau. Que cecy (dis-je) ne vous fasse perdre coeur, ô ame, venant pour ce subiect à quitter les bons exercices spirituels encommencez, veu que ce seroit part de Sathan, et une extreme lascheté du coste de vostre franchise.

In che consiste la vera perfezione. Cap. 5

9226 Allora se la vera perfezione non è posta in un atto dell’uomo, sia esteriore sia interiore, che deve ora pensare il vostro spirito, o anima, se non restare sospeso in un problema e quesito per ricercare e sapere dove si sia nascosta, in quale luogo si troverebbe questa perla preziosa della sapienza, per acquistare la quale sia necessario vendere tutto, anzi, dirò meglio, donare tutto, ossia tutto perdere?

En quoy consiste la vraye perfection. Chap. 5.

La perfection donc vrayement perfection, n’estant posée en pas un acte de l’homme soit exterieur, soit interieur, que doit penser maintenant vostre esprit, ô ame!, sinon demeurer suspend en une question et demand, pour vous enquerir et scavoir en quoy seroit placée, en quel entroit donc demeureroit bien ceste perle prétieuse de sapience, pour laquelle obtenir faut tout vendre: je diray mieux, tout donner, voire et tout perdre?

Non vi [14v] tirerò più per le lunghe, ma dico in breve e vi rispondo in due parole.

Dio solo, poiché è la perfezione in sé e per sé, astrattiva, fuori di ogni genere, tutta pura, infinita, fonte zampillante di sovrana beatitudine alla quale nulla può mancare né essere aggiunto o tolto, sola sussistente in sé e più che sufficientissima e in misura infinita a tutte le creature, e poiché la creatura ragionevole è fatta e creata capace di questo grande bene, allora quest’ultima sarà saziata, contenta, completa e perfetta quando si troverà colmata e traboccante di questa sopraessensiale perfezione che è Dio. In questo possesso e fruizione Dio le fa il dono di gustare nella stessa fonte della soavità, ossia in se stesso, quanto è dolce e soave.[8]

Je ne vous [14v] tireray plus en longueur, je dis briesvement, et vous responds en deux mots, que Dieu seul, estant la perfection en soy et par soy, abstraictive, hors de genre, toute pure, infinie, jouissant de soy souveraine béatitude, à qui rien ne peut manquer, à qui rien ne peut estre donné, ny osté, seul suffisant à soy mesme, et plus que très-suffisant et infiniement à toutes creatures, la raisonnable estant faicte et crée capable de ce grand bien, lors elle sera assouvie, contente, remplie, et parfaicte, quand elle sera jouissante et comblée de cette perfection suressentielle, qui est Dieu, en laquelle possession et jouissance il luy donne à gouster en la fontaine mesme de suavité, à sçavoir en luy-mesme, combien il est doux et suave.

9227 O anima, dunque, più che nobile, la vostra sovrana ed eminente perfezione è e si trova nel possesso e nella beata fruizione di questo supremo, infinito e perfetto Bene. Quando voi sarete unita a questo ultimo fine, quando il vostro spirito sarà congiunto e compaginato a questo Dio di tutti gli spiriti, quando voi sarete trasformata di splendore in splendore,[9] tutta un solo spirito, cioè una sola azione, uno stesso amore, una identica beatitudine e felicità con Lui, allora voi sarete nella pace, come dice un Padre della Chiesa: «Signore Dio, Tu ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposi in Te».[10]

Di conseguenza sarete una stessa perfezione con Lui, un altro Lui stesso nell’operare, un altro Dio quanto all’essere attuale operante, nel quale consiste la perfezione della creatura, come dicono i maestri della teologia scolastica […].

Ame donques plus que noble, vostre souveraine et éminenté perfection est et consiste en l’acquisition et jouissance heureuse de ce suprême, infiny et parfaict bien. Quand vous serez joincte à cette fin dernière, quand vostre esprit sera uni et attaché à ce Dieu de tous les esprits, quand vous serez transformez de clarté en clarté, faicte un mesme esprit, je dis une mesme action, un mesme amour, une mesme béatitude et jouissance avec luy, vous serez alors en repos, comme disoit un des Pères de l’E-[15r]glise: «Seigneur Dieu, vous nous avez faicts pour vous, et nostre coeur est sans repos jusques à ce qu’il se repose en vous», et par consequent serez une mesme perfection avec luy, un autre luy-mesme quant à l’operation, un autre Dieu, quant à l’estre actuel operant, auquel consiste la perfection de la créature comme disent les Princes de la Théologie scholastique.

2. Il motivo di tutto è l’unico e puro amore di Gesù

9228 Di tutti gli ornamenti e mezzi principali che conducono l’anima all’unione e trasformazione divina, l’esercizio principale, solo, unico, e il primo mezzo per giungervi è l’amore, condizionato da un ardente desiderio nella volontà, anche se altri, per essere moderni, senza solido fondamento e autorità hanno voluto assegnare altri titoli per mascherare le loro prove.

Entre tous les ornements et principaux moyens, qui conduisent l’âme à l’union et transformation divine, l’amour conditionné d’un bruilant désir en la volonté, est l’exercice principal, seul, unicque, voire et le premier moyen pour y parvenir, quoyque d’autres sans solide raison, ny authorité ayent voulu par nouveauté apporter d’autres tiltres, pour desguiser leurs documents.

Chi non vede che tutte le creature insensibili e irragionevoli, razionali e intellettive nelle loro azioni sono tirate dal peso dell’amore? Ponderibus suis aguntur omnia (dice sant’Agostino): Levia sursure, gravia deorsum. Amor meus pondus meum, eo feror quocumque feror; tutte le cose son tratte dal loro peso, le leggere in alto, le pesanti in basso. Il mio peso è il mio amore: da esso sono tratto, dovunque sono tratto,[11] perché tutte le cose sono portate nel loro agire dalla considerazione e dall’amore di un fine, di una quiete e felicità alla quale aspirano. Perciò l’unico oggetto dell’anima in tutti i suoi moti deve essere il solo amore puro e vero di Gesù, al quale solamente deve essa guardare e cercare così di imitarlo in modo perfetto, e per mezzo di lui deve compiere tutte le altre perfezioni cristiane, come l’introversione, l’abnegazione, la volontà di Dio, le virtù, la contemplazione e simili.

Car qui ne voit que la manière tenuë de toutes les créatures insensibles, desraisonnables, raisonnables et intellectuelles en leur action, est sans doute par le poix de l’amour?

Ponderibus suis aguntur omnia (ce dict sainct Augustin). Levia sursun, gravia deorsum. Amor meus pondus meum, eo feror quocumque feror. Toutes choses sons pouissées par leurs poids, les choses legères en haut, les choses pesantes en bas. Mon amour c’est mon poids, par luy je suis porté en quelque object que je sois poussé, parce que toutes sont portées en leurs actions, pour l’esgard et l’amour de quelque fin, repos et jouissance, qu’elles desirent, et pource l’unicque object de l’âme en tous ses movuemens doit estre le seul amour pur et vray de Jésus, auquel elle doit viser uniquement, et seul exercer ex[159v]cellemment, et par luy toutes les autres perfections chrestiennes soit d’introversion, soit d’abnegation, soit de volonté de Dieu, soit de vertu, soit de contemplation et semblables.

9229 La forma, dunque, la motivazione, la ragione finale e oggettiva di tutti gli istinti, appetiti, movimenti, discorsi e azioni umane, interiori ed esteriori, naturali e volontari, corporali e spirituali, non può che essere l’amore semplice di Dio e tutte le sue operazioni, l’amore reciproco verso Dio come più proporzionato e all’amante e all’amato sia a causa dell’ordinamento divino che ha posto in ogni cosa e soprattutto nell’anima razionale un’inclinazione e un amore naturale per unirsi a Dio come al suo ultimo fine. Ed è per questo che l’amore è il piede dell’anima, per cui essa tende a Dio, come dice lo stesso padre sant’Agostino,[12] e così noi siamo pure chiamati viatori, perché per amore fatto scaturire dalla viva fede, noi tendiamo a Dio.

La forme donc, la cause motive, la finale et objective raison de tous les instincts, appetits, mouvements, discours et actions humaines, intérieures et extérieures, naturelles et volontaires, corporelles et spirituelles, doit ester l’amour simple de Dieu, et tous ses exercices, l’amour réciproque vers Dieu, comme plus proportionné et à l’aymant, et à l’aymé, tant à cause de l’institution divine, qui a mis une inclination et amour naturel en toutes choses, et signamment en l’àme-raisonnable, pour se joindre à Dieu sa dernière fin.

Comme pource que l’amour c’est le pied de l’âme, au moyen duquel elle tend en Dieu, comme dict le mesme père sainct Augustin, d’où nous sommes mesmes appellez viateurs, par ce que par amour exerce esclairé de la foy vive, nous tendons en Dieu.

È anche per questo che l’Apostolo ha stabilito l’amore come la via più eccellente, la più eminente grazia e mezzo di perfezione, fine del precetto, pienezza della legge, vincolo perfetto, catena [160r] di perfezione, e la più grande e preziosa delle virtù teologali, ma anche la più universale perché comprende tutte le virtù, chiamate dallo stesso apostolo col titolo di carità, che egli definisce la migliore unzione e crisma divino fra tutti i divini e gratuiti influssi.[13]

Comme aussi, parce que l’Apostre la constitué la plus excellente voye, la plus eminente grâce et moyen de perfection, la fin du précepte, la plenitude de la loy, le lieu parfaict, la chais-[160r]ne de perfection, et entre les Théologales vertus la plus grande et prétieuse, voire et la plus universelle qui embrasse toutes les vertus, nommées par le mesme Apostre sous ce tiltre de charité, de luy aussi appellée la meilleure unction et divin cresme entre toutes les divines et gratuites influences.

9230 Ma tutto ciò sarebbe ancora poco, se Dio stesso non ci avesse raccomandato l’esercizio dell’anima col termine dell’amore, facendosi chiamare e nominare dal suo discepolo prediletto con questo stesso nome di amore: «Dio è carità — così dice — e chi sta nella carità, rimane in Dio e Dio in lui».[14] Solo l’amore trasforma l’amante nell’amato e di conseguenza lo beatifica.[15] Solo l’eccessivo amore produce l’estasi, dice san Dionigi.[16] Dio non chiede altro all’uomo che di essere amato; non gli comanda se non di amarlo con tutto e sopra tutto ciò che è: si tratta del più grande comandamento della legge[17] e perciò del mezzo più grande e più eminente[18] per andare e giungere a Dio.

Mais tout cecy seroit peu, si Dieu mesme ne nous avoit rendu recommandable l’exercice de l’âme, sous le tiltre d’amour, s’intitulant et nominant par son bien aimé disciple de ce nom mesme d’amour: «Dieu est charité, ce dict-il, et qui demeure en charité, demeure en Dieu, et Dieu en luy». Rien ne faict la transformation de l’amant en l’aimé, et par consequent ne le béatifie que l’amour; rien ne cause l’extase que l’amour excessif, ce dict sainct Denis. Dieu ne demande autre chose de l’homme, sinon qu’il l’ayme, autre chose ne luy commande-il, sinon de l’aymer de tout ce qu’il est et par dessus tout: c’est ce très-grand commandement de la loy, et par consequent, le très-grand et superlatif moyen pour aller et parvenir à Dieu.

Si afferma e ribadisce tutto questo perché l’amore è la pratica, il motivo e lo stesso mezzo che Dio ha usato per conferirci [160v] i suoi santi beni in modo da insegnarci i veri esercizi spirituali, perché amandoci eccessivamente ci ha trasmesso in dono l’esempio e il soggetto per fare lo stesso, come dice l’Apostolo: «Propter nimiam charitatem suam qua dilexit nos, per l’eccessivo amore da parte sua con cui ci ha amato»[19]; e come egli stesso l’ha rivelato a Nicodemo: «Sic Deus dilexit mundum, ut Filium suum unigenitum daret, Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito».[20] E altrove non dice egli ancora: «Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui?».[21]

Tout cecy finalement est aceré et affermy, parce que l’amour, c’est la practique, le motif et le moyen mesme que Dieu a tenu pour nous con[160v]ferer ses biens faicts, afin de nous enseigner les vrays exercices de l’esprit: car en nous aymant excessivement il nous a donné et l’exemple et le subject de faire de mesme, comme dict l’Apostre: «Propter nimiam charitatem suam qua dilexit nos, pour sa partie excessive charité, de laquelle il nous a aymez, comme luy-mesme la descouvert à Nicodeme: «Sic Deus dilexit mundum, ut Filium suum unigenitum daret, Dieu a ainsi aymé le monde, qu’il a donné son propre Fils. Et puis autre part dict-il pas: «Si quelqu’un m’aime, il sera aymé de mon Père, et moy aussi je l’aymeray, et luy manifesteray moy-mesme»?

9231 Se, dunque, il peso delle creature è l’amore, se il fine del nostro essere e ciò che Dio richiede da noi è l’amore, se la via sublime e più universale per tendere a Dio è l’amore, se l’organismo e la struttura della vita spirituale insegnata da Dio e dagli Apostoli è sempre l’amore; se Dio si è dato come esempio per amare il suo amore e se noi per essere uniti a Dio non abbiamo altro mezzo più appropriato e immediato, insegnatoci dagli Apostoli, dai santi, dai Dottori, dai contemplativi e dalla Scrittura [161r], che significa questa presunzione ed eresia da ugonotto, di porre la salvezza nella sola fede e non nell’amore? Come mai altri, pur amorevoli, tacciono di novità solo l’esercizio dell’amore? Forse perché vi propongono un altro oggetto diverso dall’amore, la cui forza efficace ed attrazione (ben appreso e divenuto abito nell’anima), induca questa e l’attiri a fare o respingere ciò che bisogna fare, accogliere o rigettare?

Si donc le poids de la creature, c’est l’amour; si la fin de nostre estre et ce que Dieu demande de nous, c’est l’amour; si la sublime voye pour tendre à Dieu et la plus universelle, c’est l’amour; si l’institution et façon de vie spirituelle enseignée de Dieu et des Apostres, c’est l’amour; si Dieu nous a donné pour exemple d’aymer son amour; si nous n’avons point d’autre moyen plus propre, plus immediat, pour estre unis à Dieu, à nous enseigné des Apostres, des Saincts, des Docteurs, des contemplatifs et de l’Escriture que l’amour, [161r] que veut dire cette présumption et hérésie du huguenot, de mettre le salut en la seule foy, et non en l’amour?

Non allontaniamoci dalla regola di Dio e dei santi, praticata in ogni epoca e sempre insegnata, ma scuotiamo la nostra negligenza e pigrizia per mezzo dell’amore e allora noi godremo ciò che è bene e bello, cioè l’amore.

Pourquoy quelques autres amoureux peut estre, de nouveautè l’appellent autrement que l’exercice de l’amour? Pourquoy vous présentent-ils autre object, par la force efficace et attration duquel (bien apprehendé et habitué en vostre âme) elle soit induicte et allechée à operer ou rejecter ce qui doit estre faict, admis, ou rebutté, que l’amour? Ne nous séparons de la reigle de Dieu et des saincts, de tout temps practiquée, de tous temps enseignée, mais excitons nostre négligence et lascheté par amour, et nous joüirons du bon et du beau, qui est l’amour.

9232 Il vostro unico esercizio allora sarà l’amore di Dio, sia l’amore che voi avrete verso di Lui come quello che voi riconoscerete in Lui, per spronarvi ad amare lui solo teneramente e reciprocamente, e seguitate questo solo motivo ed esercizio nella riforma del vostro corpo, anima e spirito, non facendo caso delle chiacchiere altrui, poiché si tratta della divina esca da cui tutte le anime sono prese e riprese; ed è pure il vincolo della perfezione. Se quindi noi siamo amanti della perfezione, abbiamo, vi prego, i medesimi sentimenti, diciamo e insegniamo lo stesso a tutti.

Vostre unicque exercice donc sera l’amour de Dieu, tant celuy que vous luy porterez, comme celuy que vous recognoistrez en luy, pour vous aiguillonner à le cherir luy seul mutuellement, et suyvrez ce seul motif et exercice en la réformation de vostre corps, âme et esprit, quoy que l’on vous die; car c’est le divin appast, où toutes les âmes sont doucement prinses, et esprises, c’est aussi le lieu de perfection. Tout autant donc que nous sommes d’amateurs de perfe-[161v]ction, sentons, je vous prie, tous de mesme, disons et enseignons de mesme à tous.

L’attrezzo e lo strumento di questo amore, in questo stato e grado, è questo desiderio infiammato, la viva e buona volontà, come si è detto. I suoi esercizi perciò saranno esercizi d’amore. Come avete incominciato, così continuate. Ma come non saprete far nulla nel mondo senza la luce, tanto meno nel mondo spirituale della vita e perfezione degli spiriti. Facciamo dunque luce prima di tutto nella camera della sposa, per guidarla nelle vie del santo amore di Gesù.[22]

L’outil et instrument de cet amour en cet estat et degré, c’est ce désir enflammé, la vive et bonne volonté susdicte; ses exercices donc seront exercices d’amour. Comme vous avez commencé, ainsi poursuivez. Mais vous ne scauriez rien faire au monde sans lumière, moins le fairez vous en ce monde spirituel de la vie et perfection des esprits. Faisons donc jour premièrement dans le cabinet de l’espouse, pour la bien conduire par les voyes du sainct amour de Jésus.

3. Modo di contemplare la Passione dello Sposo Salvatore

Manière de contempler la Passion de l’Espoux sauvant

9233 Se avete notato, ho detto che questa dolcissima rappresentazione dell’umanità di Gesù si deve all’inizio fare per semplice immaginazione, ossia globalmente, senza entrare con l’immaginazione nei diversi suoi particolari e, inoltre, quando ve la rappresentate nell’immaginazione, dovete farlo del tutto nobilmente, intellettualmente e divinamente in maniera singolare e non come pura creatura o come uomo santo, bello, buono, amabile, che vi ha fatto molti beni, e questo in modo meramente sensibile e sensuale, come molti usano fare, per cui tendono a lasciarsi trasportare verso di lui da una certa compassione naturale e commiserazione che li portano a piangere e sospirare.

Si vous avez remarqué, j’ay dict que cette dulcissime représentation de l’humanité de Jésus se doit en première instance faire par imagination simple, c’est à dire, en gros sans beaucoup aller imaginant toutes les particularitéz d’icelle, et d’abondant quand vous vous la représentez imaginaitement cela dont estre faict de tout noblement, intellectuellement et divinement en une façon singulière, et non pas comme pure créature, ou comme un homme sainct, beau, débonnaire, aymable, qui vous a faict beaucoup de biens, et tout cela en manière toute sensible et sensuelle comme plusieurs ont coustume de faire, qui de là viennent a estre portez vers luy d’une certaine compassion naturelle et esmeus d’une commisération, qui les porte à jetter des larmes et souspirer.

Io invece dico che questo si deve fare in ben altra e più nobile maniera, rappresentandovi una immagine soprannaturale, cioè proponendovelo sempre come Dio e Uomo insieme [597r], Figlio di Dio, Verbo di Dio, Dio in persona, e facendo lo stesso in riferimento all’umanità, voi avrete sempre Dio nei vostri pensieri.

Mais je dis que cela doit estre faict d’une autre bien plus noble manière, vous représentant une image sur-naturelle, c’est à dire, vous le proposant tousjours comme Dieu et homme tout [597r] ensemble, Fils de Dieu, Verbe de Dieu, Dieu en personne, ainsi faisant en regardant l’humanité, vous aurez tousjours Dieu en vostre pensée.

9234 Ho detto poi per reciproco amore, imitando le sue nobili e splendide perfezioni e rendendo amore per amore. Infatti la Passione del Salvatore non si deve solamente considerare e pensare in modo immaginario, ma anche in una maniera viva, efficace e trasformativa, ciò che voi farete allorché non avrete mai pace finché non vi siate tutta conformata per somiglianza e imitazione fin dove vi sarà possibile. Imitazione, dico, non come qualcuno di voi si immagina, di imitare, ad esempio, la pazienza di nostro Signore cercando di aver un po’ di pazienza quando occorre, o l’umiltà con umiliarsi per questo e quello, ma io intendo parlare di una viva e reale imitazione con un desiderio ardente di patire, disponendosi sempre con il desiderio a qualche improperio, miseria o contumelia per viscerale amore che l’anima porta al suo caro amore Gesù, che essa non sa come contraccambiare, e quando si presenta l’occasione di una umiliazione e disprezzo che le vengano fatti, allora li riceve di cuore con affetto e con tutta la gioia del suo intimo [597v] e se ne compiace, vi si pasce, reputandosi pure indegna di essere fatta conforme alle sofferenze del suo Sposo e desiderando di perseverarvi fino al giorno del giudizio e di essere tenuta vile e miserabile da tutti in generale.

Jay dict par après par réciproque amour en imitant ses nobles perfections y reluysantes et rendant amour pour amour. Car la Passion du Sauveur ne se doit pas seulement considérer ny loger en nostre pansée d’une façon imaginaire, mais aussi d’une vive, efficace et trans-formative façon, ce que vous ferez lors que vous ne serez jamais en repos que ne vous vous soyez du tout conformée à icelle par resemblance et imitation autant qu’il sera à vous possible, imitation (je dis) non telle quelle, comme quelques-uns se forgent, d’imiter la patience de nostre Seigneur en ayant quelques patiences à la rencontre, l’humilité en s’humiliant, par cy par là, mais c’est une vive et réale imitation, dont je parle, ayant un désir ardent de patir, attendant tousjour avec souhaict quelque impropère, misère et contumelie pour l’amour visceral que l’âme porte à son cher amour Jésus, lequel elle ne sçait comme réciproquer, et quand l’occasion se présente d’humiliation et de mespris qu’on faict d’elle à lors de coeur, d’affection, et de toute l’aise de ses intimes entrail[597v]les elle le reçoive, et se complaise en cela, si repaisse, se réputant mesmes indigne d’estre renduë conforme aux Passions de son Espoux, désirant d’y pervener jusques au jour du jugement, et d’estre tenuë vile et miserable en la pensée de tous generalement.

9235 Per dirla in breve, quest’anima considera ancora poca cosa obbedire solo ai comandamenti di Dio e della Chiesa, così che le divien grandemente desiderabile osservare anche tutti i consigli divini e dolce praticarli, e non crede che ci sia al mondo nulla di più piacevole. Infatti, ciò che ha detto il suo Sposo: «Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano»[23] è così piacevole al suo intimo amore che non solo si accontenta di usare parole affabili e benigne con i suoi nemici, ma più ancora li ama con tutta la profondità del suo affetto, rende loro ogni onore, desidera per loro tutti i beni e sempre con cuore buono copre con amabili giustificazioni (se lo può fare con onestà) tutti i loro sbagli e sgarbi ricevuti; e non perché sia insensibile e così sciocca da non vedere l’amore e l’odio che gli altri le portano, ma perché essa non vuol vedere né sapere tali torti, né far mostra di inquietarsene, seguendo il [598r] modello e l’esempio che riconosce nel suo Sposo, al quale sommamente ella desidera conformarsi e modellarsi in tutto, senza nessuna adulazione.

Bref, telle âme tient pour peu de chose d’obeyr seulement aux commandements de Dieu et de l’Eglise, ainçois tous les divins conseils luy sont souverainement à practiquer, et ne tient y avoir rien au monde de plus plaisant, car ce que son Espoux a dict: «Aymez vos ennemis, faictes bien à ceux qui vous ont en hayne», cela est si agreable à son amour intime que non seulement il luy suffit de parler affablement et benignement à ses ennemis, mais encore elle les ayme de tout l’intime fonds de son affection elle leur porte tout honneur, leur désire toutes sortes de biens, et apporte tousjours de bon coeur quelque amable voile d’excuse (autant qu’elle peut honnestement) à toutes leurs fautes et outrages faicts en son endroict.

Quindi, incontrando voi disprezzi o sofferenze, ricordatevi di correre subito al vostro specchio ordinario e quotidiano, ossia alla vita, passione e morte del vostro Sposo, e vedete in che cosa vi potete configurare, per amorosa compiacenza nei disprezzi e tormenti presenti, alla sua morte, ai suoi dolori, alle sue ignominie, come faceva san Paolo.[24]

Ce n’est pas qu’elle soit insensible et si stupide qu’elle ne voye bien l’amour et la hayne que les autres luy portent; mais c’est qu’elle ne veut ny voir ny savoir tels torts, ny faire mine de sien soucier selon le [598r] patron et exemplaire qu’elle en recognoist en son Espoux, auquel superlativement elle désire de se conformer et mouler du tout sans se flatter en rien. Et ainsi aux rencontres de contemnement ou de souffrance que l’on fera de vous, souvenez vous de vous en courir soudain à vostre miroir ordinaire et journalier, à la vie (a sçavoir), Passion et mort de vostre Espoux, et voyez en quoy vous pouvez par amoureuse complaisance és mespris et tourments présentez, vous configurer à sa mort, à ses douleurs, à ses mespris, comme faisoit S. Paul.

9236 Avrete molta cura di portare e proporvi sempre presente il vostro dolce Sposo nei vostri pensieri nel profondo del vostro cuore, nel centro della vostra anima. Ve lo imprimerete nella fantasia, nell’intelligenza, nella volontà, considerando come egli ha vissuto santamente e perfettamente in tutta la sua vita, rassegnato, semplice, modesto, umile, indifferente. Abbiatelo ugualmente presente nel vostro amore e interno desiderio di imitarlo esteriormente e di trasformarvi in lui crocifisso per semplice memoria dei suoi dolori, che cercherete di trasformare in affetti, come avete appreso nel capitolo che tratta dell’amore sobrio.[25]

Vous aurez soin donc de porter et de vous proposer vostre doux Espoux tousjours présent en vostre pensée au fonds de vostre coeur, dans le centre de vostre âme, gravez le vous en la phantasie, en l’intelligence, en la volonté, considérant et combien il a vesou sainctement et parfaictement en toute sa vie, combien resigné, simple, modeste, humble, indiferent, ayez le pareillement présent en vostre amour et désir interne de l’imiter extérieurement et vous trans-former en luy crucifié par simples mémoires de ses douleurs, lesquelles serez soigneux de changer en affections, comme vous avez apprins au chapitre de l’amour sobre.

Contem-[598v]platelo incessantemente nel vostro spirito, abbiatelo come perpetuo compagno del vostro pellegrinaggio, non fate un passo né un’azione se non con lui tenendolo sempre nel vostro pensiero, trattando interiormente di tutti i vostri fatti con la sua maestosa grandezza, aspettando da lui le interne ispirazioni e risposte della sua santa volontà, dicendogli ogni volta: «Mio amato Salvatore, che volete da me e che devo fare in questa situazione?».[26]

[598v] Contemplez le incessablement en vostre esprit, ayez le pour perpetuelle compagnie de vostre pérégrination, ne faictes pas un pas ny pas une actione qu’avec luy, l’ayant tousjours en vostre pensée, devisant internellement de toutes vos affaires avec sa majestueuse grandeur et attendant de luy les intérieures inspirations et responces de sa saincte volonté, luy disant par fois: «Mon bien-aymé Sauveur, que voulez vous de moy, et que feray-je touchant cecy qui se présente?».

Lo specchio dell’anima sposa

9237 Vedete dunque in lui come in un tersissimo e splendidissimo specchio l’ornamento e le sfumature di tutte le virtù, imprimendovi nell’anima la forma della sua abissale umiltà e profondissima rinuncia e abiezione, contemplando la sua inestimabile mansuetudine, dolcezza di cuore o mitezza, la sua pazienza al di là di ogni limite e capacità umana, e tutte le sue sublimi virtù, contemplandole (ripeto) non, come limitate e circoscritte, ma senza misura e oltre ogni modalità e in tutti i modi con ogni persona qualunque sia, sola o in compagnia, in ogni luogo [599r] e tempo, in ogni atto, occupazione, afflizione, tentazione, in città, a casa, nelle cose prospere come nelle avverse.

Prendete e proponetevi sempre questo eccellentissimo specchio davanti allo spirito come se lo vedeste presente innanzi a voi, applicandovi tutte le potenze della vostra anima,[27] a tal punto che, anche se foste il primo officiale della corona di Francia con in mano tutti gli affari del regno, ossia, in poche parole, foste anche il più impegnato del mondo e con qualche incarico o ufficio distrattivo, voi dovete ugualmente fissare questa amabile e amorosa memoria e rappresentazione impressa e tatuata nella vostra anima, come se foste chiuso, da solo, nella vostra camera, nel vostro studio, oratorio e cella, libero da ogni affare, oppure foste in un angolo della chiesa o in una cappella.

Le miroir de l’âme Espouse

Considerez donc en luy comme en un très-pur et très reluisant miroir, l’ornement et la diapreure de toutes les vertus, vous imprimant en l’âme la forme de son abyssale humblesse profondissime démission et abiection, contemplant son inestimable mansuetude, douceur de coeur ou débonnaireté, sa patience outre toute estime et capacité humaine, et toutes ses profondissimes vertus les contemplant, dis-je, non avec limites et bornes, mais sans mode et par dessus toute manière et en toutes façons avec toutes personnes telles qu’elles soient, quand vous estes seule cu en compagnie, en tous lieux, [599r] en tous temps, en toute action, occupation, affliction, tentation, par la ville, en la maison, en prospéritez, és adversitez prenez et proposez vous tousjours, ce très-excellent miroir devant vous convertissant à luy toutes les puissances de vostre âme de telle sorte qu’encore que Vous fussiez le premier officier de la couronne de France avec toutes les affaires du Royaume en main, bref le plus afferé du monde et avec quelque charge ou office distractif que vous puissiez avoir non moins gardiez vous cette aymable et amiable mémoire et représentation emprainte et gravée en Vostre âme, comme si vous estiez seul renfermé en vostre cabinet, estude, oratoire et cellule, libre de toutes affaires, ou bien séant en un coing d’église, cu en une chapelle.

9238 Se dite di non poter fare ciò, io vi rispondo che è mancanza di amore e di abitudine e avete poco coraggio nel volervi sforzare, nel provare e sperimentare se è possibile farlo, o se col tempo lo si potrò realizzare a forza di esercizi e di sforzi. E so che, grazie a Dio, costoro hanno ottenuto ciò per se stessi, e pur si trovano negli affari mondani, mentre voi qui continuate a dire che è [599v] impossibile; oppure è il mondo che vi blocca e vi piace più di Gesù Cristo?

Si vous dictes que vous ne pouvez faire cela, je vous respond que c’est faute d’amour et d’accoustumance, et peu de courage de sy vouloir efforcer, esprouver et fonder si on le peut, ou si avec le temps on le pourta faire à force de sy exercer et faire un peu d’effort; et j’en cognoy qui, Dieu mercy, ont gaigné cela sur eux, et sont aux affaires du monde aussi bien que vous, qui pretendez icy de l’im-[599v]possibler, mais ce n’est autre sinon que le monde qui vous tient et vous plaist plus que non pas Jésus-Christ.

Trasformazione dei pensieri durante il pasto

9239 Perciò conducete i vostri affari e parlate con tale moderazione come se ve lo vedeste visibilmente davanti in carne ed ossa. E a riguardo di intrattenerlo dappertutto, già dove si è trattato dell’amor sobrio avete appreso il modo di conversare con lui durante il pasto, e per il dono della pietà avrete a disposizione, a Dio piacendo, le altre conversazioni.

Trans-formation des pensés en disnant

Conduisez donc tellement toutes vos affaires, proferez toutes vos paroles avec telle moderation comme si vous le voyez visiblement icy devant vous en chair. Et pour l’esgard de l’entretenir par tout vous avez eu desjà en l’amour sobre la manière de l’entretenir en disnant, et au don de pieté vous aurez les autres entretiens (Dieu aydant).

Però aggiungerei qui un altro suggerimento: quando voi mangiate, pensate di stare seduto accanto a Lui e che egli vi intrattenga con dolci colloqui familiari sul suo Regno del Paradiso, dove le anime sono rifocillate alla sua mensa di ben altre delizie che sulla terra, e pregatelo subito dopo questo pensiero che ve ne renda partecipe almeno con l’infusione dei suoi doni nella vita presente. Quando bevete, pensate che egli benedica il vostro bere e vi offra, come in paradiso, di poter succhiare il suo amore dalle sue sante piaghe, e soprattutto da quella del costato che è la piaga principale dell’amore.

Si vous, diray-je encore à cette occasion, quand vous mangez, pensez que vous estes assis auprès de luy, et qu’il vous entretient des doux devis de son Royaume de paradis, où les ames sont repeuës en sa table céleste de bien autres delices qu’en la terre, et priez le soudain après cette pensés qu’il vous en face vie présent par l’infusion de ses dons.

Quand vous beuvez, pensez qu’il donne la bénédiction à vostre boire, et qu’il vous monstre comme en paradis à succer son amour de ses playes sacrées, et signamment de celle du costé qui est [600r] la playe principale d’amour.

9240 Vi lavate le mani? Ricordatevi che egli ha lavato la vostra anima col suo sangue e ditegli che la purifichi con la dolce acqua della sua grazia e del suo amore.

Lavez vous vos mains? Souvenez-vous qu’il a lavé vostre âme de son sang et dictes luy qu’il la lave de la douce eauë de sa grâce et de son amour.

Se camminate, immaginatelo che vi stia accanto in compagnia del vostro angelo custode. Se discorrete con qualcuno, se predicate, consideratelo presente, che vi osserva e ascolta le vostre parole e vi fissa in volto considerando tutti i vostri gesti e immediatamente la vostra intenzione.

Si vous cheminez, estimez qu’il est en vostre compagnie et vostre bon Ange de l’autre costé.

Si vous faictes une harangue à quelqu’un, si vous preschez, estimez qu’il est là present, prend garde et scoute vos paroles, et qu’il vous regarde en face considerant tous vos gestes et soudain vostre intention.

Proprio così, se per buona abitudine voi avete amore nel cuore e un gran desiderio di vivere e morire con Gesù Cristo, voi l’avrete sempre presente nella vostra memoria e nel vostro cuore, in ogni circostanza e incontro, e farete più attenzione ai suoi santi colloqui che ad ogni altra compagnia, pur nobile ed eccellente che sia, e mantenendovi fedele, a poco a poco vi sentirete tutto trasformato in un altro uomo. Ma non voglio dilungarmi a descrivere le meravigliose consolazioni che proverete; lascio la verità all’esperienza. Mi basta dire che voi diventerete tutto divino. Questo è più che sufficiente.[28]

Ainsi, ainsi par bonne coustume si vous avez de l’amour au coeur et un grand desir de vivre et mourir avec Jésus-Christ en vostre mémoire et compagnie, et ferez plus de cas de ses sacrez entretiens que de toute autre compagnie pour noble et excellente qu’elle soit, et vous y rendant fidèle peu à peu vous vous sentirez tout transformé en un autre homme. Je ne veux m’estendre à discourir sur les merveilleuses consolations que sentirez, j’en laisse la verité è l’expérience. Il me suffit que vous deviendrez tout divin. C’est assez dict.

4. Dio è il nostro spirito e la nostra vita

9241 Adorate ovunque Dio in spirito e verità,[29] che vuol dire essere sospeso in Dio per amore e a lui unito. Infatti lo trovate sempre in voi, perché egli vi è più intimo e più vicino che ogni altra cosa, è l’essere del vostro essere, la vita del vostro spirito, l’essenza conservatrice della vostra essenza. Così farete tutte le vostre opere in Dio, non guardando che a Dio regnante su di voi e che domina dappertutto e sostiene ogni cosa, e vi convincerete che è Dio che soprattutto le ha fatte.

Adorez Dieu en esprit et vérité par tout, qui n’est autre que par amour estre tout suspend en Dieu et attaché à luy. Car vous le trouvez tousjours en vous, puis qu’il vous est plus intime et plus proche que toute autre chose, c’est l’estre de vostre estre, la vie de vostre esprit, l’essence conservatrice de vostre essence. Ainsi vous ferez toutes vos ceuvres avec Dieu, ne regardant que Dieu regnant sur vous et dominant par tout et assistant à tout, vous tiendrez que c’est Dieu qui les aura principalement faictes.

Non guardate che a lui quando operate; non amate che lui nelle vostre azioni, non abbiate altra pretesa che di compiere la sua santa volontà e il suo puro amore. Trattate con lui prontamente di ogni cosa e con occhio semplice, aperto e trascendente rimiratelo sopra e prima di ogni altra cosa e consolatevi alla sua presenza così immediata. Chi vi potrà confondere, se farete così?

Ne jettez la veuë que sur luy en opérant; n’aymez que luy en vostre action, ne prétendez que l’accomplissement de sa saincte volonté et son pur amour, traictez de tout immediatament avec luy et d’un ceil simple, ouvert et transcendant, regardez le par dessus tout et devant toute autre chose, et consolez vous en sa présence si immediate. Qui vous pourra brouiller ainsi faisant?

Tutto viene così innalzato al di sopra di quello che fate, dove nessun turbamento può accostarsi, come anche [603r] nessuna molteplicità e distrazione può turbare la quiete e l’unità divina, per cui in certo modo nessuno può portare agitazione al vostro spirito tanto unito a uno solo, piantato in uno solo, dove nessuna moltitudine è presente e radunata in moltitudine, ma in unità; e questo lo potete fare solo con Dio (essendo una realtà soprannaturale), poiché è chiarissimo che il naturale non può superare se stesso, né rinunciare a tutto e a se stesso.

Tout cecy est élevé par dessus tout ce que vous faictes, où nul trouble peut abordez, si [603r] que comme nulle multiplicité et distraction peut troubler le repos et l’unité divine. Ainsi en une certaine manière nul peut faire bruict à vostre esprit ainsi uny à un seul, et plongé en un seul, en qui nulle multitude présente assemblée et de faict réunie n’est point en multitude, mais en unité, vous ne pouvez faire tout cecy qu’avec Dieu (tout cecy estant sur-naturel) et il est tout certain que le naturel ne peut exceder soy-mesme, ny renoncer ainsi à tout et à soy-mesme.

9242 Siate dunque premuroso di vedere Dio ovunque, per lanciargli sempre atti d’amore, quasi dicendo: «Io sono la vostra piccola creatura, voi siete il mio creatore, voi siete il mio Padre, il mio amore; vi desidero amare con tutto il mio cuore e voglio fare questo con quei mezzi che voi vorrete. Desidero che siate onorato da tutte le creature» e mille altri atti simili, ossia quando voi non avrete che queste due parole nel pensiero: «Mio Dio», o «Padre mio», o «mio amore», e simili; oppure quando non avrete che una semplice propensione o inclinazione muta inesplicabile come una persona che senza parlare si lascia [603v] stringere fra le braccia di un altro, e questo è sufficiente, anzi è il mezzo più eccellente.

Soyez donc soigneuse de regarder Dieu par tout et par tout lancer traictes d’amour vers luy, comme disant: «Je suis vostre petite créature, vous estes mon Créateur, vous estes mon Père, vous mon amour. Je désire vous aymer de tout mon coeur, et le faire paroistre par tels moyens que vous voudriez»; oppure: «Je vous désire tout honneur de toute creature», et mille semblables, voire quand vous n’aurez que ces deux mots, en la pensée: «Mon Dieu», ou «Mon Père», ou «Mon amour», et semblables. Ou bien, quand vous n’aurez qu’une simple propendance ou inclination muette inexplicable comme une personne qui sans dire mot se laisseroit [603v] cheoir entre les bras d’un autre, c’est assez, ains c’est le plus excellent moyen.

E perché la vostra inesperienza di questo silenzio non vi permette di esercitarlo, anche perché è difficile tenerlo lungamente senza il supporto di qualche piccola parola mentale, perciò vi è permesso di usarne qualcuna.

Et pource que vostre inexpérience de ce silence ne vous permet d’y pouvoir vacquer, et qu’il est difficile de l’entretenir longuement sans quelque support de quelques petites paroles mentales, pour ce il vous est loysible d’en user.

Rendete allora Dio sempre presente con l’intenzione e con l’amore, dicendo: «Mio Dio, qui sta la vostra volontà, la voglio fare e ve la offro per testimoniarvi che vi voglio amare sempre più. O Dio del mio cuore, o mio unico Tutto, prendetemi tutta e immergete il mio spirito nella vostra divinità, in modo che da ogni parte io non veda se non la divinità, non veda che voi, mio Dio».[30]

Rendez vous donc tousjours Dieu présent par intention et par amour en disant: «Mon Dieu, en cecy est vostre volonté, je la veux faire et la vous offre pour un tesmoignage que je vous veux tousjours aymer de plus en plus. O Dieu de mon coeur, ô mon unique Tout, prenez moy toute, et submergez mon esprit dans vostre divinité, si que je ne voye de toutes parts autre que divinité, autre que vous, mon Dieu».

  1. Cf. 1 Cel 17; 2 Cel 196; Leg. Per. 53 (FF nn. 348, 784, 1603).
  2. Cf. Fil 3, 12.
  3. Al margine destro di questo capoverso si legge, nel testo originale: Similitude notable.
  4. Cf. Fil 3, 15.
  5. Cf. Rb 10, 10 (FF n. 104). Vedi anche: Laurent de Paris, Les tapisseries du divin amour, ou la Passion et mort de Iesus fils de Dieu, vivant Redempteur des bumains selon la verité de l’histoire par tout. Contenant les douleurs internes du Sauveur du monde en centet quatre contemplations, Paris 1631, dove ritorna l’idea del cap. 10 della Regola, come scrive M. Dubois-Quinard, Laurent de Paris, 261.
  6. Cf. Rb 5, 3 (FF n. 88).
  7. Il brano è tolto dal cap. IV: Que la perfection que nous cherchons icy ne consiste pas en un acte interieur et spirituel provenant de l’homme.
  8. Si nota l’ispirazione agostiniana del Fecisti nos ad te ecc., citato successivamente, e l’implicito rimando al Sal 33,9 e a 1 Pt 2, 3. — Nel testo originale francese si legge, accanto a questo paragrafo, la seguente nota marginale: La perfections en la jouissance de Dieu, cioè «La perfezione nella fruizione di Dio».
  9. Cf. 2 Cor 3, 18.
  10. Cf, S. Agostino, Confessioni, lib. I, cap. 1 (PL 32, 661).
  11. Cf. S. Agostino, Confess., lib. XIII, cap. 9 (PL 32, 849).
  12. Lo dice nelle sue Erarrationes in psalmos: in psalmum 9, n. 15 (PL 36, 124).
  13. Cf. 1 Cor 13.
  14. Cf. 1 Gv 4, 16.
  15. Cf. Ugo di S. Vittore, Institutiones in decalogum legis dominicae (PL 176, 15-18); vedi anche Arra dell’anima (ed. Arrigo Levasti, I mistici, vol. I, Firenze 1925, 90s).
  16. Cf. Dionigi Areopagita, Nomi divini, cap. IV, 13: «L’amore divino è anche estatico, in quanto non permette che gli amanti appartengano a se stessi, ma a quelli che essi amano» (Tutte le opere. Trad. di Piero Scazzoso, Milano 1981, 310s).
  17. Cf. Dt 10.
  18. Cf. Mt 22, 36-40.
  19. Cf. Ef 2, 4.
  20. Gv 3, 16.
  21. Gv 14, 21.
  22. Il brano è estratto dal cap. LVI de Le Palais de l’amour divin, che porta il titolo: Le propre exercice de la bonne volonté et gran désir.
  23. Cf. Lc 6, 27; Mt 5, 44.
  24. L’immagine dello specchio è usata già da santa Chiara (cf. Lett. IV alla beata Agnese di Praga, 14-26: FF nn. 2902-2904); per san Paolo cf. 2 Cor 4, 9-18.
  25. È il cap. CXXXV intitolato: Du troisième cloud de l’amour crucifiant la chair, qui est l’amour sobre et tempéré au gouvernement et nourriture de son corps (cf. Le Palais d’amour cit., 516r-526r).
  26. Quest’ultimo capoverso è contrassegnato sull’originale francese dalla parola marginale: Praticque.
  27. Al margine, nell’originale francese, è scritto: Notez.
  28. Questo lungo brano è tolto dal cap. CXLII di Le Palais de l’amour divin, intitolato: De l’amour simplifiant la pensée par un estouffement de toutes villaines cogitations, vains pensements, imaginations et soucis inquietants au moyen d’une suspension continuelle de mémoire en Dieu présent et d’une chaste aspiration ou inclination en luy; ossia, in traduzione: Dell’amore che semplifica il pensiero col soffocare ogni screanzata e vana riflessione, ogni immaginazione e sollecitudine angosciosa attraverso una continua sospensione della memoria in Dio e una casta aspirazione o inclinazione in lui.
  29. Cf. Gv 4, 23-24.
  30. Il passo è ricavato dallo stesso capitolo citato sopra: De l’amour simplifiant la pensee.